LETTERA...

Settarismo e Discriminazione 





E’ vero Dio è un Dio d’amore , questo non significa che Dio non ha regole anzi Dio è anche un Dio di regole, ma
principalmente di amore  e nello specifico di amore Agape. Questo fa una grande differenza perché l’amore, che con
il nostro cuore concepiamo, è un amore umano vissuto nelle emozioni.
L’amore che l’uomo ha nel suo cuore senza la presenza di Dio  è proprio questo: un amore fatto di emozioni che
tendono all’istinto nelle relazioni.




In altre parole l’emozione non ti dà la capacità di vedere ciò che sta accadendo, con gli occhi di Dio. Ma ti porta  a
vedere quella situazione in un campo dove Dio potrebbe non essere presente.
In pratica il nostro cuore è come un cavallo di razza che non è domato; un bellissimo cavallo, ma incapace di
produrre utilità per gli altri e  capace soltanto di  scorazzare egoisticamente in campi piacevoli per lui, senza
fatica.




 Ma una volta domato da Dio,  l’egoismo decresce,   l’impegno per gli altri diventa un elemento importante e
l’amore di Dio cresce dentro di noi.
L’amore che Dio concepisce, l’ Amore Agape, è  perfetto nella relazione…………non accondiscendente alle
emozioni, ma capace di portarti a vivere quella relazione con gli altri,  in un equilibrio divino.






Dopo il nostro incontro con il signore questo amore può iniziare a vivere , anzi deve iniziare a vivere nell’azione,
perché l’amore è azione tramite lo spirito santo che ci guida.
Fantastico……. ci guida verso gli altri attraverso la nostra relazione con  Dio, rendendo quelle relazioni speciali.
Il problema che si crea però è che quando intraprendiamo questo percorso , Dio ci chiama alla rinuncia di quello che
è nostro.
il nostro tempo, il nostro denaro, le nostre cose, insomma un percorso che tende ad annullare completamente la
nostra volontà per essere sostituita a quella di Dio.






Qui iniziano le difficoltà, perché la chiesa cade nelle regola che la nutre essendo più facile da gestire in quanto
meno impegnativa e elemento di distinzione nella ricerca della spiritualità, perdendo la caratteristica di
quell’amore spontaneo e disinteressato verso il prossimo, chiunque esso sia, che la rende invece elemento di vera
cristianità  “    Gv [34] Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così
amatevi anche voi gli uni gli altri.”




[35] Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri".
La chiesa cristiana ancora non aveva avuto inizio e Cristo con questa frase racchiude la totalità dei discepoli e
quindi delle chiese, certo non intendeva amatevi soltanto tra voi che avete un certo tipo di regole o un certo tipo di
modi per affrontare un culto.




Chi accetta Cristo nella propria vita è un cristiano.  se Gesù ha detto che non è venuto per abolire i comandamenti ma per migliorarli, senza pero mettere mai nessuna
legge tranne i due comandamenti fondamentali , quando gli è stato chiesto, e le cose che ha fatto sono state
estremamente pratiche sia nella predicazione che nell’opera; se è morto sulla croce per amore il mondo e quindi il
suo gesto estremo è stato amare, fino alla morte del suo corpo; se la parola amore è una delle più frequenti nel
nuovo testamento, come si può istituzionalizzare Cristo: nella santa cena, nei battesimi , nello svolgimento di un
culto nella stessa creazione di una chiesa, come si può discriminare chi pur essendo cristiano agisce in modo diverso.




La parola discriminazione significa:  trattamento non paritario attuato nei confronti di un individuo o un gruppo
di individui in virtù della loro appartenenza ad una realtà diversa.




Per realtà si intende quello che viviamo, quello che è reale nella nostra vita;  se sei cristiano e vivi Cristo nella
propria essenza, allora una realtà diversa non è un cristiano con una diversa dottrina ma è  l Islam,  il Buddismo ,
i testimoni di Geova, e cosi via. Ma neanche in questo caso ci deve essere ” un trattamento non paritario”, perché
ricordiamo che Cristo a mangiato con una prostituta, ha condiviso la santa cena con Giuda (pur sapendo del
peccato in cui sarebbe caduto), quindi dove possiamo amare, condividere, impegnarsi per l’altro, deve essere fatto.
E’ vero, ha detto che deve essere fatto prima ai nostri fratelli ( chiaramente fratelli in cristo e non nella regole), ma
ha anche detto che bisogna amare i nostri nemici, quindi un gesto d’amore deve essere rivolto a tutti con la stessa
intensità.








Purtroppo  è proprio qui che si inizia un percorso fatto di tante deviazioni e di voglie  personali.
sono tanti qui gli elementi che entrano in gioco ma una parola che può racchiuderli è appunto:




Discriminazione.




La religiosità, elemento creato dall’uomo per le necessità dell’uomo, può portare alla discriminazione perche è la
regola, o rito, che ci distingue dal “prossimo” nella nostra spiritualità. Rendendoci orgogliosi e alcune volte
estremisti.




Si discrimina perché si ha difficoltà ad accettare la differenza.
si discrimina perché con questa si emerge.
si discrimina perché mettendo delle limitazioni persone possono gestire altre persone
si discrimina perche si è vittime di satana.




La forte perseveranza nella ricerca della differenza è elemento di superbia e quindi l’orgoglio copre lo spirito di
umiltà che Dio cerca di darci. Rendendo deboli chi persevera e forti chi si umilia.
Quindi non si può escludere dalla nostra ritualità le persone che essendo cristiane desiderano avere unione con noi,




quasi da ergerci al di sopra della situazione con un perbenismo ed una ritualità che ci rende forse più simili agli
ipocriti (farisei) che ai cristiani.
Accogliamo con amore cristiani che si identificano in dottrine diverse, condividendo la comunione e il senso della
vita con loro. dando cosi opportunità al concetto di chiesa universale di crescere e prosperare nell’amore di Cristo.




La chiesa si chiude sempre più su se stessa quanto più il benessere entra nelle nostre case.
La chiesa perseguitata non ha mai avuto problemi dottrinali perché la condivisione di affetto e amore diventa oro
colato in un ambiente cosi ostile all’amore di Cristo.




In questo labirinto di dottrine e regole soprattutto nella chiesa evangelica esiste una migrazione continua da
gruppo a gruppo per trovare una identità più consona alle proprie attitudini. Infatti il dovere di evangelizzazione
( pur essendo biblico)   si traduce in proselitismo e quindi arricchimento di fedeli nella propria chiesa di appartenenza.  Rendendola cosi'speciale perche prosperosa nel numero dei “fratelli”.




 Ma quello che deve essere
prosperoso in una chiesa non credo sia il numero di fedeli ma il nostro cuore.
Pensate Gesù che dice “ se 151 di voi si riuniscono io sarò presente tra loro”.
Due o più persone si riuniscono formando una chiesa nella volontà del signore, condividendo il  calice che Dio
riempie attraverso l’amore dei credenti  per poi riversarlo alle persone che vedranno Cristo attraverso quel gesto.




Immaginate un quadro con tutte le sfumature uguali; non sarebbe un quadro ma una tela a tinta unica.
Dio non ci vuole a tinta unica ma ama la nostra diversità, tanto da servirsene per il suo messaggio che mai e poi
mai potrà essere compreso da una sola persona; ma attraverso le sfumature delle persone che comprendono ognuna
una parte di Dio, ha creato un quadro eccezionale mettendo Cristo al centro e miliardi di sfumature che si
susseguono rendendo quel quadro vivo per sempre in un continuo movimento.
Ed il pennello nero discriminatorio che tenta di uniformare quella tela non è opera di Dio ma di satana.
Paolo è stato un cosi forte  discriminatore tanto da arrivare alla persecuzione dei credenti; ma quando ha
conosciuto l’amore di Dio ha fondato le prime chiese, cercando di non farle cadere nella regola ma di farle
prosperare nell’amore: perche lui era nato nell’amore.




gli studi che si affrontano nella “Parola” non devono servire ad esaltarci nella conoscenza, ma devono indirizzare
all’accettazione e all’amore verso gli altri.

Quindi scissione discriminazione e proselitismo sono  azioni  presenti all’interno della chiesa cristiana. Infatti le
regole che vengono istituite per il controllo delle  situazioni sono molto sottili tanto da creare un’apparente
linearità nell’azione,  ma una forte sofferenza  nello  spirito per i non legalisti. Un esempio lampante è la
manipolazione della santa cena.




come si può negare la santa cena ad una persona quando  Gesù stesso ha preso la santa cena con Giuda offrendogli
il boccone migliore sapendo che poi sarebbe caduto nel peccato del tradimento.
Paolo  stesso a esortato le persone a comprendere il gesto della santa cena e in nessun caso a vietarlo ponendo un
giudizio sulla persona stessa.




Un altro esempio è il controllo sui battesimi che nella bibbia sono avvenuti nella totale semplicità e che oggi  nelle
chiese avviene dopo una profonda ritualità.
Questo permette agli uomini di avere un potere, sugli altri uomini che si traduce in diversi interessi.
Questo percorso religioso inizia con molto entusiasmo per poi scoprire dopo anni di applicazione, sotto la spinta
dello spirito, che forse hai sbagliato posto, perché  Dio con la profondità di quell’amore verso il prossimo ha difficoltà a nascere  e quindi iniziano le crisi.




 Fino al punto che smetti di migrare e ti accontenti di quel brodo.
Il vero cambiamento non deve essere la chiesa ma il nostro cuore che deve cambiare nella volontà di Dio ed essere
sottomesso a quell’amore agape.




Ho sentito prediche cosi approfondite nella ricerca della parola, cattedrali verbali  complesse, belle nella loro forma,
ma vuote nella loro essenza tanto da perdere il messaggio per cui sono state create: cambiare noi stessi per amare e
servire gli altri con maggiore intensità ogni giorno. distante da me il pensiero a giudicare il popolo di Dio , ma purtroppo questo è un rischio in cui la chiesa cade
continuamente, ed è talmente abituata alla religiosità che soltanto poche persone riescono ad uscire fuori da questo
giogo  dell’uomo.

Io , nella mia completa ignoranza, per evitare errori amo citare questi versetti:




Matteo 22-37 Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la
tua mente". 38 Questo è il grande e il primo comandamento. 39 Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo
come te stesso".
Queste parole sono state pronunciate da Gesù quando gli è stato detto di riassumere in  breve i comandamenti.




I comandamenti venivano visti come la regola per  rispettare Dio. Gesù ha espresso, con quello che ha detto, il
principio che c’era dietro, ossia se applichi questo non hai bisogno dei comandamenti e quindi delle regole, ma puoi
essere guidato dallo spirito santo che lascerò quando salirò in cielo.
Lo spirito Santo non potrà fare altro che concepire e quindi trasformare in azione  quell’amore agape verso il
prossimo.




La cosa fantastica è che questo messaggio potrà essere dato soltanto da chi vive quel messaggio, perche è un
messaggio che viene vissuto nell’esperienza e non nello  studio quindi, l’uomo in questo campo non potrà mai
controllare le persone, ma potrà essere soltanto un umile servitore di Dio, senza gloria su questa terra, ma con
grandi riconoscimenti nei cieli.




Ecco perché questo messaggio non lo senti mai soprattutto nelle chiese protestanti: perché se veramente iniziassimo
a dare il nostro   al prossimo, queste persone perderebbero il controllo della situazione perché passato a Dio.
Riassumendo :  amare il proprio Dio significa onorarlo nella sua essenza,
onorarlo nella sua essenza significa amare il nostro prossimo con l’azione e quella azione non potrà essere altro che
amore, quell’amore Agape.




In pratica è cosi.
Da oggi ho scelto di non vivere più quella discriminazione ne attivamente e ne passivamente perché ho deciso di
non appartenere ne alle dottrine cattoliche ne alle dottrine protestanti (evangeliche) ma di appartenere, nella sua
totale semplicità a Cristo, facendo mio quel messaggio di amore verso Dio e verso il prossimo (Qualunque esso sia)
affinché possa consacrarmi a lui per viverlo in eterno.


P.S: Secondo Il mio parere i veri miracoli non sono le guarigioni del nostro corpo che è destinato prima o poi a
perire. E’ vero Gesù ha guarito e quando avvengono è bellissimo, ma credo che  abbia utilizzato il  dono della
guarigione per attirare l’attenzione  dell’uomo  sulla vera natura della sua missione.
I veri miracoli avvengono quando la nostra Anima , tramite lo Spirito Santo, segue un percorso di guarigione




attraverso Gesù, non religione non apparenza, ma un solco profondo, pronto ad ospitare  al momento della semina, la vera essenza della vita: l’amore agape, ed essere preparati al momento della chiamata, a condividere il suo
amore, forgiato con il nostro prossimo su questa terra, per l’eternità in Paradiso.